Dubrovnik contesa tra il cosmopolitismo e i nazionalismi

La longeva Repubblica di Ragusa, che basava la sua prosperità sul commercio marittimo e l'esportazione delle merci dall’hinterland ottomano, non sopravisse l'indebolimento del suo protettore turco che risultò nell'attacco delle truppe russe e la conseguente occupazione di quelle napol...

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Matična publikacija: V congresso Associazione Italiana di Storia Urbana
Rim : Associazione Italiana di Storia Urbana, 2011
Glavni autor: Gudelj, Jasenka (-)
Vrsta građe: Članak
Jezik: ita
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520 |a La longeva Repubblica di Ragusa, che basava la sua prosperità sul commercio marittimo e l'esportazione delle merci dall’hinterland ottomano, non sopravisse l'indebolimento del suo protettore turco che risultò nell'attacco delle truppe russe e la conseguente occupazione di quelle napoleoniche. Il cambiamento del regime introdusse un nuovo ordine sociale, riconfermato dagli Austriaci che governarono Dubrovnik dal 1815 al 1918. La presente ricerca analizza le trasformazioni urbane che segnalano questo radicale cambiamento politico ed economico, come la secolarizzazione degli spazi in precedenza appartenenti agli ordini religiosi, l'introduzione degli edifici di culto di diverse confessioni e la costruzione del teatro all'interno dell'ex Collegio dei Nobili. Inoltre, si studiano gli interventi che cancellarono dallo spazio pubblico i simboli della Repubblica, come la mancata rierezione della colonna d'Orlando del 1825, e si definiscono le zone urbane preferite dai stranieri, in primo luogo dai governatori e burocrati francesi e austriaci. La seconda parte della ricerca si sofferma sul significato delle trasformazioni urbane ottocentesche per il dibattito nazionalista, perché dopo l'incorporazione nelle Provincie Illiriche e poi nella Dalmazia austriaca l'immagine di Dubrovnik si trovò contesa tra i costruttori della narrativa nazionale croata e quella serba e fu utilizzata anche per presentare certe idee panslaviste. Nello stesso tempo, la città cominciò ad attrarre turisti, e si costruirono i primi alberghi, la cui architettura riflesse il gusto internazionale e cosmopolita dei visitatori, ridefinendo lo spazio urbano, ora allargato anche fuori delle mura cittadine. 
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